Ancora una volta abbiamo sostenuto il progetto CUORE IN FORMA, contribuendo alla posa di uno dei tre defibrillatori in prossimità del Plesso scolastico della zona di Sala a Calolziocorte, a Lecco. Quindi, dopo Cisano Bergamasco, è stata la volta del comune di Calolziocorte. Qui sono stati infatti installati i nuovi defibrillatori. E come unico sponsor, Cartiera dell’Adda ha contribuito alla posa di una colonnina in prossimità proprio di una scuola di Calolziocorte. Grazie al prezioso contributo, Italian Medical System si è occupato del posizionamento e penserà alla manutenzione sia del macchinario sia della colonnina che lo contiene. Inoltre, penserà alla formazione di operatori scelti dall’ente comunale e di 8 dipendenti di cartiera.
Sabato 29 aprile scorso, durante la cerimonia inaugurale dell’installazione di 3 nuovi defibrillatori, l’Amministrazione comunale ha ringraziato tutti gli imprenditori che hanno dato il proprio contributo e permesso l’acquisto dei dispositivi e il miglioramento della salute e della sicurezza di tutti. A ritirare l’attestato di sostenitore è stato per noi Amos Stucchi che si occupa della sicurezza sul lavoro in Cartiera dell’Adda.
La città ideale dei ragazzi del territorio di Lecco è stata disegnata su carta di Cartiera dell’Adda. In occasione della settimana della Cultura, infatti, che ha visto come Capitali Bergamo e Brescia, anche l’Unità Pastorale delle Parrocchie di Calolzio, Foppenico e Sala hanno strutturato un progetto. Il contenuto era in linea con il tema “Nella Città di Tutti”: “Disegna la tua città ideale” – Natura, arte, fede e incontro al Santuario del Lavello. I giovani del territorio, e in particolare i ragazzi/bambini dei tre oratori, hanno partecipato a numerose attività laboratoriali. L’obiettivo era quello di farli sentire protagonisti alimentano in loro lo spirito comunitario attraverso la bellezza di vivere e condividere spazi, idee e creatività. Sabato 15 aprile i gruppi della catechesi delle tre parrocchie, muniti di pennarelli colorati, hanno raggiunto il Lavello.
Lungo il viale alberato (nella zona dedicata al mercato cittadino) hanno poi disegnato la loro città ideale. I piccoli artisti hanno realizzato le loro opere d’arte su 3 bobine di carta di Cartiera dell’Adda, da 20 metri l’una. Hanno partecipato al progetto anche i ragazzi dello SFA di Artimedia e dell’Associazione “Lo Specchio”. Le gigantesche “Opere d’arte comunitarie” erano esposte attorno al colonnato del Chiostro maggiore del Convento del Lavello. E sono rimaste esposte per tutta la settimana dal 15 al 23 aprile.
Una nuova auto per le persone svantaggiate. Siamo infatti tra gli sponsor dell’acquisto di una Fiat 500 L, destinata a garantire una soluzione di mobilità alle persone fisicamente svantaggiate o fragili del Comune di Olginate. L’iniziativa è partita grazie alla collaborazione tra l’amministrazione locale e la Cooperativa Astra di Cinisello Balsamo. E in particolar grazie agli operatori del settore Servizi sociali e ai volontari che si fanno carico quotidianamente delle loro necessità, spesso raggiungendole a domicilio.
L’auto è in comodato d’uso per un periodo di quattro anni. Al progetto di acquisto hanno contributo diverse imprese del territorio, inclusa Cartiera dell’Adda.
Per maggiori info https://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=74928&origine=1&t=Olginate%3A+consegnata+grazie+agli+sponsor+la+nuova+auto+per+i+Servizi+sociali
Intervista alla capitana della squadra Maria Miccoli
Entusiasmo, grinta e passione. C’è tutto questo nelle parole di Maria Miccoli, da oltre due anni capitana del Basket Le Mura, la squadra di basket femminile che quest’anno, Industria Cartaria Pieretti ha deciso con orgoglio di sponsorizzare. I valori che per eccellenza identificano lo sport, come l’impegno, la collaborazione, la costanza, l’etica, la motivazione e la determinazione per raggiungere un risultato, del resto, sono molto vicini a quelli dell’azienda che sa guardare con fiducia alle future sfide da giocare.
Ecco quello che lega con un “filo biancorosso”, come il colore della maglia che veste Maria, il Basket Le Mura a Industria Cartaria Pieretti e che emerge chiaramente da questa intervista.
Perché in fondo, si può scendere in campo in tanti modi diversi… che sia sul parquet per andare a canestro e segnare il punto decisivo o attraverso scelte d’impresa per mantenere alta la qualità con attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, ognuno gioca la sua grande partita. Al centro stanno la passione per il proprio lavoro, il desiderio di raggiungere gli obiettivi, la cura nel migliorarsi sempre, l’intenzione di creare un ambiente sano in cui ognuno possa esprimersi al meglio e, tramite il proprio contributo, possa ottimizzare gli sforzi e gioire per il risultato comune. Tutto questo è lo spirito di una squadra come il Basket Le Mura, ma anche di un team solido e proattivo come quello di Industria Cartaria Pieretti.
Maria, raccontaci un po’ di te. Da quanto tempo giochi a pallacanestro?
Ho iniziato da giovanissima con mia sorella gemella. Avevo solo 4 anni e ho continuato fino ai 19 nella squadra della mia città natale, Trieste. Quando la società ha riscontrato dei problemi ho capito di dovermi spostare e ho iniziato a trasferirmi un po’ in giro per l’Italia: questo è il quarto anno che gioco a Lucca.
A chi devi la passione per questo sport?
Vengo da una famiglia di sportivi. Ho avuto due zii che giocavano a pallacanestro mentre i miei genitori hanno sempre praticato altro: canottaggio e pallavolo.
C’è da dire però che ho condiviso questa passione con mia sorella gemella. Fino ai 19 anni abbiamo giocato assieme, poi lei si è concentrata più sullo studio e sul lavoro, ha fatto qualche anno in serie B e adesso è tornata in A2 a Trieste. A differenza di mio fratello che si è cimentato un po’ in tutti gli sport, io e mia sorella abbiamo provato il basket e ci è subito piaciuto molto.
Personalmente preferisco gli sport di squadra a quelli individuali: credo infatti che il gruppo abbia un grande valore. Siamo cresciute in una bella squadra di amiche. Negli anni, giocare e lavorare all’interno di un team ti arricchisce molto personalmente. Può essere difficile da un lato, ma dall’altro ti regala tante cose positive.
Cosa consiglieresti a chi si appassiona allo sport in generale?
Credo che il mio segreto per riuscire, dopo tanti anni, a restare nell’ambiente sia stato il volermi dedicare a più attività diverse, almeno finché ho potuto: impegnarmi a scuola, mantenere amicizie che non fossero per forza legate al basket, in modo tale da non far diventare lo sport il fulcro di tutta la mia esistenza. Poi, ovviamente, è arrivata un’età in cui ho dovuto fare delle scelte, ma il mio consiglio è quello di non focalizzarsi subito su una cosa: provare a mantenere aperte tante strade e saper gestire diversi ambiti.
Quand’è che alla fine hai deciso di mollare il resto e fare del basket una professione?
Finché sono rimasta a casa, a Trieste, non ho mai pensato che il basket potesse portarmi a girare l’Italia. Tra l’altro, usavo il compenso per continuare gli studi universitari. Lo sport era prima di tutto una passione che vivevo come professione. Quando poi ci ho riflettuto, ho capito però che non avrei mai potuto smettere di giocare.
C’è qualcosa a cui hai dovuto rinunciare?
Il fatto di dover vivere lontana da casa ti porta a rinunciare a tanti aspetti, come passare del tempo con la tua famiglia o con gli amici di una vita. Sacrifici che però non mi hanno mai pesato così tanto da rinunciare al basket. Poi è ovvio che, come in tutti gli sport, se vuoi fare bene, devi avere uno stile di vita di un certo tipo, curare l’alimentazione e il riposo… insomma, adottare una serie di comportamenti che fanno la differenza.
Per un periodo hai giocato a Lucca, poi ti sei allontanata e sei tornata. Com’è la tua esperienza a Lucca?
Sì, ho giocato qui l’anno dello Scudetto di Lucca e poi sono andata via per tre anni, durante i quali ho giocato un anno a Ragusa e due a Vigarano, vicino Ferrara. Post Covid, sono tornata a Lucca. Lucca è la seconda città nel mio cuore, prima c’è ovviamente Trieste. Adoro le cittadine non troppo grandi e qui c’è tutto a portata di mano: la montagna, il mare, la vicinanza con Firenze, il verde… insomma, a Lucca si vive proprio bene.
Se dovessi trovare un difetto a questa città?
Posso trovare un difetto personale. Sono lontana da casa e, a livello di trasporti, non è ben collegata quindi spesso fatico a tornare a Trieste. Anzi, se devo dire, torno davvero poco. Non abbiamo molti giorni liberi consecutivi e impiego 4 ore e mezzo di macchina per raggiungere Trieste.
Il ricordo più bello e quello più brutto della tua carriera?
Di bellissimi ricordi ne ho due. Lo Scudetto di Lucca e la promozione dall’A2 all’A1 a Trieste: sono stati forse i due anni migliori. A Trieste sono partita dalla serie B e poi, con le compagne di una vita, abbiamo fatto tutta la scalata fino all’A1. Purtroppo, poco dopo, la società ha avuto vari problemi. Così sono approdata a Orvieto e quindi a Lucca. A Lucca abbiamo vinto lo scudetto il primo anno in cui ero qua. È stato un anno intenso, ci allenavamo tanto, ma essendo alte in classifica c’era la voglia di fare sempre bene. Anche in quel caso, mi ha aiutato tanto il gruppo perché stavamo bene dentro al campo, ma anche fuori. Per questo siamo riuscite a giocarcela perfettamente.
Un ricordo brutto è stato l’anno di A1 a Trieste per come si è sfaldato tutto in un attimo, è stato davvero deludente.
Questa stagione come sta andando?
È un periodo difficile. Lo scorso anno abbiamo fatto una bella stagione al di sopra delle aspettative e quindi quest’anno ci si aspettava un po’ di più. Purtroppo, abbiamo affrontato diverse sfortune che ci hanno provate anche moralmente.
Qual è un sogno che ti piacerebbe realizzare?
Mi piacerebbe provare un’esperienza all’estero, in primo luogo come esperienza di vita. Sperimentare una cultura nuova, imparare a relazionarmi con persone che hanno tradizioni lontane dalle mie. E poi chiaramente mettermi alla prova in un contesto diverso anche in ambito professionale: la Francia e la Spagna, per esempio, hanno un alto livello di gioco nel basket.
“Librilla – La scintilla che accende la voglia di leggere” è un progetto sostenuto da Cartiera dell’Adda rivolto ai lettori di domani e nato alcuni anni fa su iniziativa di Assocultura Confcommercio Lecco con l’intento di promuovere la lettura proprio già nei bambini in tenera età. Diversi i soggetti coinvolti: librerie, scrittori, insegnanti e genitori.
Perché leggere ai bambini? La lettura stimola la curiosità, fantasia e l’immaginazione, ha effetti positivi sulla memoria; per questo è così importante alimentare in loro la voglia di leggere.
Uno dei metodi più efficaci è la lettura ad alta voce fin da piccolissimi: è un atto d’amore che permette all’adulto di instaurare con il bambino un rapporto di complicità e fiducia.
Confcommercio Lecco ha predisposto degli shoppers contenenti libri da distribuire a 90 scuole e ai consultori del territorio lecchese. Tra i titoli selezionati c’è anche “Via del Sorriso 123” di Lodovica Cima che è stata anche testimonial di questa iniziativa.
Sul portale www.librilla.it si possono trovare video-letture e consigli per leggere libri con e per i bambini.
“Racconti di carta”, un calendario di opere prodotte solo con carta riciclata, è il progetto realizzato nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro da alcuni studenti del Liceo artistico musicale di Lucca in collaborazione con Industria cartaria Pieretti.
Un progetto di riuso creativo per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della sostenibilità e dell’economia circolare. E’ questo quanto realizzato, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, dagli studenti e dalle studentesse della 3E dell’indirizzo audiovisivo multimediale del Liceo artistico musicale A. Passaglia di Lucca in collaborazione con Industria Cartaria Pieretti, l’azienda di Marlia facente parte del gruppo Paper Board Alliance.
Un laboratorio di idee dal titolo “Racconti di carta” che ha messo al centro la fantasia e la creatività dei ragazzi, coordinati dal prof. Matteo Marabotti, con l’obiettivo di coinvolgerli nel riutilizzo dei materiali di scarto come azione consapevole e responsabile per ridurre gli sprechi. Ma anche di stimolarli a interpretare il recupero come forma di espressione artistica innovativa.
Divisi in gruppi, gli studenti hanno selezionato dodici storie o favole conosciute. Le hanno poi riprodotte, nell’ambientazione e nello stile delle scene, esclusivamente mediante l’utilizzo di carta riciclata. Boschi incantati, fondali marini, streghe e principesse, hanno preso vita tra giochi di luce e costruzioni, fatte solo di “cellulosa”. Per ogni rappresentazione, è stata poi studiata nel dettaglio la migliore resa fotografica. Sono stati quindi prodotti gli scatti, a partire dai quali è stato realizzato il nuovo calendario per l’anno 2023.
Un progetto significativo che ha combinato la didattica con i valori della sostenibilità, mettendo in contatto i giovani con un’importante azienda del territorio e dando loro l’opportunità di mettersi in gioco, attraverso un punto di vista diverso.
Il prof. Matteo Marabotti ha ricevuto un centinaio di copie del calendario, stampato su cartoncino riciclato, da Sonia Bernicchi, International Sales Manager del Gruppo Paper Board Alliance.
Per ricevere una copia del calendario scrivere a info@paperboardalliance.com
Cartiera dell’Adda ha sostenuto gli studenti di seconda e terza del Campus Molinatto, a Oggiono (Lecco), che, in occasione dell’open day, hanno presentato il loro progetto “Un’Impresa da grandi“. Il progetto prevedeva la loro partecipazione al concorso nazionale 10X Challenge, rivolto alla scuola secondaria di I grado e al biennio della scuola secondaria di II grado e finalizzato al potenziamento delle competenze economico-imprenditoriali.
Le due classi del Campus coinvolte hanno lavorato come proprie e vere start-up, facendo un’indagine di mercato e realizzando un logo per la loro azienda. Hanno inoltre organizzato una comunicazione coordinata e social e costruito dei prototipi e immaginando i punti vendita per esporre i loro prodotti. Cartiera dell’Adda ha fortemente sostenuto le loro realizzazioni, legate al concetto di ecosostenibilità e al valore dell’economia circolare.
L’azienda ha di fatto fornito il cartoncino utile alla realizzazione del packaging di “Ecobomb”, usato anche come applicazione per una variazione cromatica del portaoggetti “SEI“.
Gli studenti hanno raccolto molte richieste di acquisto e il loro prossimo impegno sarà indirizzato alla realizzazione dei prodotti.
Grande successo per lo spettacolo sponsorizzato da icP andato in scena lo scorso novembre al Teatro del Giglio.
Lo spettacolo teatrale RSPP – Restiamo Sani, Per Piacere! è stato organizzato dal progetto LU.ME. con la sponsorizzazione di icP e altre importanti realtà cartarie del territorio. Due serate erano dedicate alle aziende e una mattinata, quella delle prove generali, è stata riservata alle scuole superiori. Al centro: la sicurezza sul lavoro, a casa, in ogni aspetto della vita quotidiana.
Lo spettacolo ha vantato anche il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Regione Toscana e del Comune di Lucca, ed è stato inserito all’interno del calendario nazionale degli eventi della XXI Settimana della cultura d’impresa di Confindustria.
Protagonista è stato Marco Lumettini detto “il Lume” (Marco Brinzi) con tre personaggi: il Limulo, il Dodo e l’A.I. (Intelligenza artificiale). I loro dialoghi surreali e lapidari sono nati da storie, impressioni, paure, routine dei lavoratori che hanno partecipato al percorso creativo. Tutti elementi che sono diventati ingredienti dello spettacolo sotto la guida artistica di Marco Brinzi e Cataldo Russo. Russo ha firmato anche la regia e che ha scritto il testo insieme a Morena Rossi dell’agenzia Fascetti Associati. L’esperimento ha dato luogo a qualcosa di spaventoso e saggio, rocambolescamente veritiero, surrealmente reale. Insomma uno spaccato della vita come la lavoriamo, tutti i giorni, ognuno nel proprio ufficio, banco, macchinario, mezzo di movimentazione. Lo spettacolo ha trattato il tema della sicurezza, come esso sia parte della vita. Non qualcosa che “va fatto”, non qualcosa che “a me non può accadere”. Ma qualcosa che c’è e di cui non si può “parlare” solo quando le cose precipitano.
L’impegno di PBA per la cultura di impresa è assiduo e continuativo. Sono state tante infatti le iniziative in cui il Gruppo PBA è stato testimone con le sue aziende per parlare di produzione della carta o di impresa in generale.
Qui di seguito ne riportiamo un breve elenco (in ordine cronologico).
23 marzo – Lucia Paladini, Manuel Scarafoni, Alessandro Pierantoni e Amedeo Valeri hanno tenuto una lezione presso una Scuola Primaria di Lucca per presentare il nostro processo produttivo. I bambini hanno assistito a un ciclo di produzione della carta fatta a mano e, attraverso la visione di un video, hanno appreso le fasi del processo industriale. Inoltre hanno ricevuto in dono un libricino da colorare sulla magia del riciclo in icP.
25 marzo – Abbiamo partecipato come relatori al 12° Master manageriale per giovani talenti “Competenza, Convinzione, Cuore” di Lecco 100.
3 e 10 maggio – Incontro con i bambini della Scuola dell’Infanzia “Causa Pia d’Adda” di Valgreghentino, Lecco. I piccoli allievi hanno visionato un video sul processo produttivo della cartiera e sul corretto riciclo. Inoltre, dopo una breve spiegazione a voce, hanno formulato le loro domande.
9 maggio – Visita di una classe dell’IISS “G. Parini” di Lecco in Cartiera dell’Adda. La classe 3 A AFM dell’IISS “G. Parini” di Lecco ha visitato il reparto produttivo di Cartiera dell’Adda. Gli studenti hanno incontrato Melissa Frigerio, Simona Corti, Roberto Severini e Stefano Scattini, che hanno trattato, ciascuno per la sua area di competenza, diversi argomenti relativi all’azienda. Storia, prodotti, responsabilità sociale, vision e mission, mercati di riferimento, struttura organizzativa, governance e strategie gestionali sono stati alcuni dei punti toccati nell’incontro. A conclusione è intervenuto l’Ing. Giuseppe Cima per consigli sulla strada da seguire e i saluti finali.
27 maggio – Evento finale del progetto “Presto che è tardi… Bianconiglio” di Calolziocorte. Il progetto della Scuola del Pascolo di Calolziocorte è stato messo in atto grazie al contributo della Cartiera Dell’Adda. La nostra azienda infatti ha finanziato interamente la parte laboratoriale con bambini, insegnanti e genitori. Sviluppato con l’esperto di improvviso teatrale Luigi Maniglia, il progetto in realtà ha accompagnato i bambini nel corso di tutto l’anno scolastico. Il 27 maggio si è svolto l’evento finale con il coinvolgimento di tanti bambini che hanno “animato” il racconto nella suggestiva cornice del giardino di Villa De Ponti.
Ma l’impegno di PBA per la cultura di impresa continua!
La testimonianza di Cartiera dell’Adda in una scuola materna
icP ha dato un contributo per il Coro Arcobaleno di Lucca. Il Coro Arcobaleno è un’associazione musicale attiva dal 1993, fiore all’occhiello della provincia di Lucca. È formato da circa 50 bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 16 anni. È il principale coro in Italia insieme al Coro dell’Antoniano di Bologna, e seleziona i bambini per partecipare allo Zecchino d’Oro. Inoltre presenzia a interventi benefici di grande importanza, come l’appuntamento annuale per l’ospedale di Lucca. Purtroppo la struttura si è recentemente trovata in grosse difficoltà economiche, per le pregresse restrizioni dovute all’emergenza Covid. Così icP ha deciso di contribuire ad appianare le perdite economiche subite in questo anno da Coro.